Il politico ha il suo gergo, lo scienziato ha il suo vocobolario, il religioso i suoi punti di riferimento, il filosofo la sua visione del mondo, ecc. ecc., tutti però vivono nel medesimo contesto, incapaci di comprendere le altrui posizioni. Risiedono nel loro momolocale, massimi esperti della propria disciplina, ma incapaci di osservare a 360 gradi il mondo. Specialisti nel loro settore, ma globalmente sprovveduti. Forse uno dei maggiori ostacoli al progresso, fonte di rallentamenti, di improvvise fermate e/o di riprese stentate è proprio la difficoltà a sintonizzarsi sulle lunghezze d’onda dell’altrui pensiero e l”incapacità diffusa di cambiare treno e binario.

Quando lo scienziato lancia il sasso nello stagno dell’indifferenza e ad esempio dice che ‘la terra si sta riscaldando’ con possibili ripercussioni disastrose sulla vita futura del pianeta, dice una cosa sacrosanta evidenziata da osservazioni e registrazioni ottenute con sofisticate metodologie. Ma chi dovrebbe ascoltare e far tesoro di queste affermazioni, con poche eccezioni, si defila. Il filosofo, il religioso e/o il politico, che dovrebbero raccogliere questo grido, rimangono nell’ombra e se decidono di intervenire lo fanno in modo ingenuo, improvvisato, in generale semplificando la problematica. Grandi specialisti nella loro materia, ma analfabeti dell’altrui linguaggio. Niente di più deleterio per il progresso,

E, come se non bastasse la pura incomprensione di linguaggio, ecco intervenire una complicazione. che si manifesta con l’introduzione di semplificazioni e/o banalizzazioni di valori fondamentali. Compaiono improvvisamente terminologie e/o sigle particolari, che riempiono i media. Non è forse vero che le pagine dei giornali e la bocca dei commentatori televisivi sono piene di sigle e definizioni ai più sconosciute?

 

No related posts.