ShabangShabang » intransigenza http://shabang.xoom.it/wordpress Il bauletto virtuale Mon, 06 May 2013 09:00:41 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 Il benessere del consumatore http://shabang.xoom.it/wordpress/tutto/il-benessere-del-consumatore/ http://shabang.xoom.it/wordpress/tutto/il-benessere-del-consumatore/#comments Thu, 11 Oct 2012 07:59:03 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=648 ↓ Read the rest of this entry...]]> L’evoluzione paternalistica del neoliberismo, passata quasi inosservata nel dibattito pubblico, ha portato a diffondere la concezione che il ‘libero mercato’ deve essere guidato dal cosiddetto “benessere del consumatore”. Una sorta di panacea di tutti i mali, secondo la quale è il consumatore, che segnala l’utilità di un nuovo prodotto mediante l’esibizione della sua volontà di acquisto, ma è l’impresa che decide di produrlo ed il consumatore ha solo un ruolo passivo e subalterno.

Con l’introduzione sul mercato delle varie famiglie dell”iPod, per esempio, è avvenuto proprio questo. E’ stata creata ad arte la domanda, attraverso operazioni di marketing con l’utilizzo di una martellante pubblicità. I consumatori hanno risposto prontamente dimostrando il loro interesse con prenotazioni inverosimili. A questo punto l’impresa ha messo in produzione il prodotto e si è presentata, bada ben bada ben, alla data da lei scelta, per fornire il prodotto ai ‘fedeli’ consumatori che l’avevano prenotato per primi e poi, solo in un secondo tempo, per renderli disponibili a tutti gli altri’, che nel frattempo si erano aggregati per non apparire diversi. Tutti comunque da considerare consumatori felici e contenti.

Affinchè tutto questo funzioni però serve un mercato ‘puro’, senza intervento dello stato. L’impresa deve essere l’unico oggetto abilitato ad operare sul mercato e deve diventare l’unica fonte della creazione dei prodotti. Questa è la triste conclusione del neoliberismo sfrenato.

Esistono però le ‘esternalità’ che gravano sulla testa dei neoliberisti inconsapevoli per ragione o interesse. Possono essere sia positive che negative, naturalmente sono queste ultime ad avere una certa importanza e di queste facciamo subito un esempio: i danni provocati all’ambiente dall’inquinamento. L’impresa è portata a massimizzare la sua efficienza dal momento che non considera o considera solo in parte questi costi.

Se emetto in atmosfera i fumi di scarico di una azienda che produce fertilizzanti, provoco l’inquinamento dell’aria che tutti respirano.  L’impresa potrebbe controllare questi scarichi riducendo o eliminando addirittura l’impatto negativo sull’ambiente, ma ciò le costerebbe denaro e siccome non trae beneficio dal puro fatto di avere “l’aria pura”, non è per niente incentivata  allo stanziamento dei soldi relativi. Si potrà obiettare che per processi innovativi è difficile prevederne l’impatto ambientale. Ogni novità implica dei rischi, comprese quelli dovuti alle esternalità negative.

La teoria economica poi stenta ad accettare le generale tendenza umana a ritiene che alcune cose non possano avere un prezzo. Mi riferisco soprattutto alla sfera morale degli individui. Gli economisti non possono argomentare ad esempio in termini di priorità morali rispetto al mercato. Se poniamo loro certe domande non sono in grado di rispondere. Ad esempio: una giovane donna può chiedere il sussidio di disoccupazione se abbandonasse la vita di prostituta? E’ giusto che il soccorso alpino utilizzi mezzi costosi (elicotteri, ecc. ) per salvare la vita di uno sfortunato scalatore? No, non solo non saprebbero rispondere, ma siamo noi, comuni mortali, a non volere che gli economisti possano occuparsi di queste questioni, loro sono sotto coperta e lì devono stare.

Figuriamoci poi se essi fossero neoliberisti.

L’influenza di queste idee danno credito a valori deleteri per la società. E’ convinzione diffusa che la diseguaglianza tra i cittadini non conti, purchè tutti se la passino ragionevolmente bene. Se mangio bene tutti i giorni ed ho la casa ben riscaldata, perchè dovrebbe importarmi dell’individuo che passa i suoi fine settimana sullo yacht di famiglia. In fondo egli non mi toglie il ‘tepore’ di casa mia.

Questo modo di pensare trascura un aspetto fondamentale però: le disparità di ricchezza producono disparità di potere e generano fenomeni di concentrazione che a lungo andare danneggiano gli altri individui, fino a privarli delle libertà fondamentali, restringendo gli spazi di scelta.

Forse la vera soluzione al problema è, perchè no, lo stato centralizzato, guidato da un pugno di persone, scelte tra quelle con un passato limpido e cristallino, con alte capacità intellettuali, con un elevato spirito di altriusmo ed abnegazione, che si rendano disponibili al controllo di organi eletti dai cittadini posti al di sopra delle parti.

Pura illusione? Vedremo …..

 

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Libertà intellettuale e copyright http://shabang.xoom.it/wordpress/cultura-classica/liberta-intellettuale-copyright/ http://shabang.xoom.it/wordpress/cultura-classica/liberta-intellettuale-copyright/#comments Thu, 20 Sep 2012 13:09:20 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=621 ↓ Read the rest of this entry...]]> Se il sabato sera hai deciso di stare in casa per rilassarti, che seccatura sarebbe non avere un film da vedere alla tv. Se non riesci a trovarne uno degno di essere visto, poco male, cosa fai, allora? Apri un cassetto e prendi in mano un libro.
Ma prima di iniziare a leggere, scorrendo le prime pagine dopo quella del titolo/autore, compare la pagina con il simbolo (C) del copyright, che identifica il proprietario dell’opera.
La stessa cosa succede se accendi il computer ed inizi a navigare su qualche giornale on-line. Gli articoli riportano nella maggior parte dei casi la frase standard: copyright (C) pinco pallo.
La maggior parte delle persone, non pone attenzione al significato di questa dicitura apposta sulle opere derivanti dall’attività intellettuale ed inizia a leggere il testo.

Io vorrei fare alcune considerazioni generali sulla Proprietà Intellettuale (PI) che  scaturisce dalla lettura di queste frasi, perchè è vero che a chi ha un’idea deve esserne riconosciuto il valore, ma è vero anche che perpetuare un ‘monopolio’ dell’idea, utilizzando anche leggi e leggine costruite ad-hoc, può risultare dannoso per la società intera, come la storia insegna.

La legislazione sulla PI dovrebbe garantire incentivi alla creazioni di nuove idee e rendere più gratuite quelle già esistenti. Quello che invece constatiamo ogni giorno è il trionfo dei profitti derivanti dal monopolio delle idee. Prendiamo ad esempio la maggiore società di software per computer, Microsoft Corporation, operante a livello planetario.

Mi chiedo e Vi chiedo, è giusto che, dopo la vendita ovvero dopo il regolare acquisto del software, si debba pagare per anni un prezzo per la licenza di utilizzo? Forse che il prezzo di acquisto, stiamo parlando di milioni di pezzi venduti, non ha ripagato i costi dello sviluppo?

Nonostante il continuo martellamento mediatico, prezzolato, delle società interessate, anche in campo cinematografico ci sono illustri esempi, nessuno crede alla spiegazione ufficialmente presentata e cioè che verrebbe meno l’investimento in ricerca e sviluppo. La verità è che copyright, brevetti, diritti d’autore e marchi registrati, ostacolano la creazione di nuove idee, creando anche fratture generazionali, tra i giovani potenziali talenti e le vecchie leve, che sopravvivono. Quello in cui viviamo è un mondo assai balordo, in cui la parola libertà riempie la bocca dei ricchi e dei loro servi.

Non è un caso che, sempre nel comparto del software per computer, Microsoft non abbia ancora riconosciuto ufficialmente la qualità e l’etica professionale delle persone coinvolte nel progetto del “software libero”, facenti capo alla FSF (Free Software Foundation) ed aventi come punta di diamante il sistema operativo Linux.

In generale, quando un’idea porta alla realizzazione di un prodotto, solo il suo prezzo di vendita ha il diritto di esistere, nel caso di un software il prezzo del CD/DVD su cui è contenuto, nulla di più. Non è una questione di prezzo, tali supporti informatici potrebbero costare anche un milione di dollari se il mercato lo richiedesse, non è questo il problema, ma tutto ripeto si deve fermare qui.

“……Se compero un libro, compero la carta e riconosco il lavoro per la stampa, ma non compero anche l’idea che vi è scritta”, così si esprimono gli sponsor dei diritti d’autore,

“…l’idea è di proprietà dell’autore…” questo viene sempre riportato e riletto.

Niente di più sbagliato ed inquinante. L’idea espressa tra le pagine del libro appartiene a tutti, anche se è stata creata da un solo individuo, che viene ripagato, alcune volte abbondantemente, dalla vendita del supporto, ciò vale anche per la musica, che è riconosciuta come bene “universale”. Se parto da un motivetto orecchiabile già esistente, molto probabilmente ne troverò un altro, diverso, ancor più orecchiabile, in un certo senso migliore, fino a rendere obsoleto quello originale.

Questo è il progresso, questo è quello che ha bisogno l’umanità intera.

Non interessa che un anziano signore di nome Bill Gates, invecchi indossando camice e mutande foderate di bigliettoni da 100 dollari, riccone più ricccone meno interessa fino ad un certo punto, ciò che conta maggiormente è che il software venduto dalla corporation da lui fondata, non è modificabile e non se ne conosce il linguaggio sorgente. Invece ogni giorno migliaia di sviluppatori mettono mano ai sorgenti del software libero per migliorarlo e restituirlo alla comunità, affinchè continui questa operazione, è come si vede un discorso di libertà.

Solo idee liberamente circolanti possono garantire progesso e sviluppo. Forse che la  storia dell’umanità non è stata una storia di continue scoperte basate su quanto era avvenuto prima?

Ma c’è di più. La maggior parte di ciò che oggi consideriamo grande letteratura, che viene insegnata all’università, proviene da autori che non hanno mai ricevuto nessun compenso per i loro sforzi letterari o perchè il copyright non esisteva o perchè non se ne sono serviti. La loro qualità letteraria anche oggi è fuori discussione, tanto che, ad esempio la Disney, se ne è servita smisuratamente per costruire il suo impero. La bella addormentata nel bosco, Pinocchio, per fare solo due esempi della letteratura per bambini, sono state carpite al dominio pubblico. Ho voluto ricordare ciò per dire che questa è la prova provata che in assenza di monopoli i grandi lavori ad ogni modo vengono alla luce. Chi sostiene che senza i monopoli non c’è produzione di qualità, dice delle fesserie.

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Roba da medioevo http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/roba-da-medioevo/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/roba-da-medioevo/#comments Thu, 02 Aug 2012 07:38:43 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=583 ↓ Read the rest of this entry...]]> Tutti lo pensano: il medioevo fa paura. Tra Inquisizione, peste, carestie, torture e angherie varie, quando oggi si pensa al medioevo, ci assale un senso di terrore. Anche nel nostro vivere quotidiano ogni volta che ci troviamo di fronte a casi d’ingiustizia, arretratezza, ottusità, ignoranza, inefficienza, prevaricazione e violenza il commento che ci viene spontaneo è: << roba da medioevo.>>. Il medioevo ci viene in aiuto per costruire similitudini, ad esempio, parlando di università, i professori sono “baroni” e i luoghi in cui esercitano il loro dominio sono “feudi”, questo perchè ci troviamo di fronte ad un sistema assai ingiusto, un sistema feudale appunto.

L’interpretazione secondo la quale il medioevo è il tempo delle tenebre è abbastanza diffusa e ciò ha un impatto considerevole sul nostro modo di pensare fino a farci ritenere che, secondo alcune scuole di pensiero, il medioevo è alle nostre porte. La sensazione che l’umanità stia ritornando al medioevo è presente, basta fare un giro sul web.

Crisi sociali, assenza di valori morali, inquinamento, scontro tra civiltà, riscaldamento del pianeta e non ultimo l’affacciarsi di malattie sconosciute fanno ritenere esatta l’ipotesi che il mondo stia peggiorando anno dopo anno ed alcuni addirittura ritengono imminente la “fine del mondo”. Questo modo di pensare è sempre più diffuso, ma perché? Perché purtroppo molti fra coloro che giudicano negativamente l’epoca in cui viviamo, paragonandola con disgusto al medioevo, nutrono l’idea di una continua decadenza contemporanea imprigionati ed incapaci come sono di abbandonare vecchi e nuovi pregiudizi, contrapponendo l’idea illuminista e positivista del continuo progresso della specie umana ad una idea oscurantista che presenta e mantiene una negatività della conoscenza e del sapere, come ad esempio negando l’evoluzionismo con i ‘se’ ed i ‘ma’ (Evoluzione e chiesa cattolica).

Ma il medioevo significa anche “crociate” ed è avvenuto di recente che alcuni movimenti cristiani tradizionalisti e la stessa amministrazione americana (Bush) hanno pensato e parlato di uno scontro tra mondo cristiano e mondo arabo proprio come se si trattasse della”decima crociata” (le altre nove risalgono all’epoca medioevale). Niente più che prese di posizione dettate da un sentimento di odio razziale e religioso con venature di grossi interessi economici da salvaguardare. Dunque, anche scontro di civiltà.

Ma la chiesa cattolica e il Vaticano, come si collocano in questo scenario di “guerra santa”? La Santa Sede ha osteggiato con tutti i mezzi diplomatici l’entrata in guerra contro l’Iraq e si è ben guardata dal considerare la missione guidata dagli Stati Uniti d’America come una “crociata”. Se non l’avesse fatto avrebbe giustificato una presunzione teocon [1] di considerare il conflitto anche come una guerra di religione. Ma, nel 2006 papa Benedetto XVI durante una lezione all’università di Ratisbona, aveva ribadito il concetto che il carattere non ragionevole di una fede che pretende di affermarsi con la violenza, non era condivisibile. Dunque, Islam e ji-had, citati direttamente, Cristianesimo e crociata, taciuti. Il giudizio sulla ji-had chiaro e limpido, quello sulla crociata non espresso ovvero mancante.

[1] Il termine teocon è stato usato (anche in Italia a partire dal 2004, fuori dell’ambito culturale statunitense di riferimento primario del termine), per indicare alcuni movimenti cattolici o persone di orientamento cattolico e conservatore. Tra questi, Comunione e Liberazione, l’Opus Dei e i Legionari di Cristo.

 

 

 

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Il “Copyright”, questo sconosciuto. http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/stallman/il-copyright-questo-sconosciuto/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/stallman/il-copyright-questo-sconosciuto/#comments Sat, 21 Jul 2012 08:34:13 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=540 ↓ Read the rest of this entry...]]> A tutti è noto che le opere dell’intelletto vanno tutelate, ma è un errore fare di tutta l’erba un fascio e non considerarle singolarmente per evidenziarne l’utilizzo e le ripercussioni che ogni opera ha sugli altri individui e sull’intera società. Se quindi analizziamo la questione dal punto di vista etico, le opere vanno divise, secondo Richard M. Stallman, in tre categorie: “funzionali“, “testimoniali” e “personali“.

Fanno parte della prima categoria:

  • tutti i libri di testo
  • tutti i dizionari
  • tutti i programmi informatici

Alla seconda categoria appartengono::

  • relazioni scientifiche
  • documenti storici

Dell’ultima categoria fanno parte tutte le opere di espressione personale quali:

  • diari
  • resoconti
  • autobiografie

Delle tre categorie solo i documenti apparteneti alla prima dovrebbero garantire i diritto illimitato alla creazione di versioni modificate, mentre per la seconda e la terza tale diritto dovrebbe essere regolamentato a seconda della volontà dell’autore. Infatti modificare un documento appartenente alla categoria “testimoniali” potrebbe significare anche stravolgerne completamente il contenuto e alterare uno solo dei documenti appartenenti alla terza categoria (personali) significherebbe mutare i ricordi ed il punto di vista dell’autore.

Indipendentemente dalla categoria di appartenenza, dovrebbe essere consentita la libertà di copia e redistribuzione “non commerciale” di qualsiasi opera.

Consentire per esempio agli utenti di internet di generare copie di una canzone, di un libro o di un film da distribuire in ambito privato, dovrebbe essere consentito da ogni norma vigente. Dal punto di vista etico è insopportabile che lo stato con leggi liberticide, si frapponga tra un privato cittadino (l’utente) ed un altro privato cittadino (l’amico). Solo uno stato di polizia potrebbe impedirlo.

Questa è l’interpretazione etica, ma in realtà, l’interpretazione legislativa, come si colloca nel vita normale dei cittadini?

Ecco dove sta il punto. Spostando la visione dalla questione etica alla questione legislativa, vediamo un’altra realtà, quella repressiva. I tribunali continueranno ad interpretare le norme attuali, anche in forma più restrittiva del dovuto, perchè è così che tali norme sono state volute dagli editori. Con il passare degli anni essi hanno influenzato, tramite i loro centri di potere, i politici di turno (l’hanno fatto in ogni parte del mondo), costruendo una rete di leggi, legginie, con capitoli, paragrafi, comma e sottocomma, atti ad imbrogliare qualsiasi tentativo di libertà.

Se poi ci limitiamo a considerare il caso della prima categoria e dei programmi informatici, il cosiddetto software per i computer, diventa evidente che la possibilità di eseguire delle copie e di condividerle, è non solo eticamente plausibile, ma lo dovrebbe essere anche legislativamente. Perchè mai si dovrebbe considerare equiparabile un contratto per l’uso di un terreno ad un contratto per l’uso di un Sistema Operativo per i computer? Eppure è di questo che si tratta.

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No all’abuso. Sì al software libero. http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/allabuso/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/allabuso/#comments Fri, 29 Jun 2012 14:58:07 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=482 ↓ Read the rest of this entry...]]>

Cari amici,

Lo sapevate che il computer con cui state leggendo questo blog non è
vostro? Vi conviene rendervene conto subito, altrimenti sarebbe troppo tardi.

La verità è che, per quanto incredibile sia, non ci possiamo installare
quello che vogliamo, non possiamo decidere di usare il sistema
operativo che più ci aggrada, a meno di non volere rinunciare a nostri
importanti diritti come ad esempio la sostituzione di un prodotto
difettoso. Scandalizzati?

Le grandi catene di distribuzione, infatti, si rifiutano di sostituire prodotti
difettosi, se il software preinstallato Microsoft Windows è stato sostituito con
un altro sistema operativo, guarda caso con software libero GNU/Linux.

Mobilitandoci, ora, contro questo sopruso prima che sia troppo tardi.

Io, l’ho scoperto solo qualche settimana fa. Non mi hanno voluto sostituire
un computer difettoso, che secondo loro stessa ammissione faceva parte
di una partita difettosa, solo perché vi avevo installato GNU/Linux!
Un’ingiustizia che non ho voluto accettare. Ho contattato subito
alcune associazioni di consumatori per capire come reagire.
E’ stata scritta una dura lettera di diffida con cui abbiamo avvisato il distributore
che saremmo andati per vie legali. Stranamente hanno cambiato idea ed hanno
sostituito il computer.

Ma non tutti i cittadini hanno a disposizione un team di avvocati e
questi soprusi sono all’ordine del giorno. Non possiamo accettare
questa modo scorretto di imporre monopoli.
Uniamoci per mettere fine a questi soprusi aderendo alla campagna e
diffondendo video e pagina tra i nostri contatti.

http://salvapinguino.info/

Ma c’è molto ancora da dire sugli abusi verso il software libero.

Perché la pubblica amministrazione non lo usa in modo massiccio?

Perché Il software libero viene ghettizzato e usato solo da una esigua
minoranza di persone?

La causa sono i profondi interessi economici che legano le grandi multinazionali
del software con i produttori di hardware e le grandi catene di distribuzione

I cittadini però ne hanno abbastanza.
Unisciti alla campagna, segnala abusi e poi condividi con tutti i contatti

http://salvapinguino.info/

Cominciamo a riprenderci i nostri diritti.

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Solo tre cose non servono alla scienza http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/giorello/solo-tre-cose-servono-alla-scienza/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/giorello/solo-tre-cose-servono-alla-scienza/#comments Fri, 29 Jun 2012 08:29:13 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=474 ↓ Read the rest of this entry...]]> Per Charles Sanders Peirce sono tre le cose che non possiamo mai sperare di raggiungere con il ragionamento: la certezza assoluta, l’esattezza assoluta e l’universalità assoluta. Solo la critica può consentire piena indipendenza all’indagine scientifica. Il ritenere che tra le pieghe della scienza debba annidarsi un atteggiamento fallibilistico del sapere deve essere lo stile di vita dello scienziato. Al contrario, per evidenti ragioni, il ‘conservatorismo’ è totalmente fuori luogo ed è la storia che ci insegna che ogni progresso è avvenuto perchè il radicalismo ha dato quell’urgenza e quell’impazienza necessarie per sperimentare, per scoprire nuove realtà.

Oggi assistiamo ad un ritorno degli strali neoconservatori, soprattuto inerenti al rapporto tra fede e ragione. Darwin ci ha mostrato che il metodo della ‘selezione naturale’ è una simulazione delle azioni del ‘Creatore’. La teoria evoluzionistica rappresenta l’autentico fondamento della comprensione razionale del mondo. Anche la chiesa cattolica non disconosce le prove scientifiche che starebbero alla base dei processi evolutivi, ma quello che viene confutato è il principio secondo il quale la ‘filosofia evoluzionistica’ sia l’unica spiegazione possibile. Non solo, è convincimento largamente diffuso tra le gerarchie ecclesiastiche, che la cultura scientifica dominante fa ritenere non possibile l’esistenza di altri livelli di pensiero oltre a quello razionale. Sulla base di questi errati convincimenti, viene rifiutato a priori ogni tipo di discorso. Occorre riconoscere che, anche se ci fosse da parte della comunità scientifica un simile atteggiamento prevaricatore, durerebbe poco perché non troverebbe cittadinanza nella pratica della scienza stessa, come dimostrato ormai da qualche secolo.

Forse a questo punto, la questione non riguarda il rapporto tra fede e razionalità, ma tra fallibilismo e infallibilismo, tra una verità che non vorrebbe salvare neanche se stessa e la verità che promette salvezza a chiunque si sottometta. Questione di lana caprina? Non direi, si tenga conto che alla base di scelte pratiche di vita stanno anche scelte filosofiche. Quando si dice che la vita è ‘sacra’, solitamente non ci si riferisce ad un fatto scientifico, ma quando si parla di fecondazione assistita, di statuto dell’embrione umano e della diagnosi preimpianto ecc., o si lasciano andare le cose secondo il caso o si eseguono interventi responsabili. Per quale ragione si vuole precludere ogni indagine ed ogni cura? Perchè uno stato etico/teocratico dovrebbe avere il diritto/dovere di vincolare scelte così personali? Perchè i cittadini dovrebbero vivere in quello stato di eterna inferiorità, che impedirebbe loro di assumere le proprie responsabilità?

La verità è che si vuole dividere e discriminare per ‘imperare’ e reprimere.

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Il progetto federale http://shabang.xoom.it/wordpress/progetti/il-progetto-federale/ http://shabang.xoom.it/wordpress/progetti/il-progetto-federale/#comments Mon, 11 Jun 2012 12:28:16 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=425 ↓ Read the rest of this entry...]]> Leggendo il titolo penserete che di seguito trovere la solita manfrina leghista relativa al seguente pensiero demenziale: ‘ove esiste un governo legittimo e rappresentato, come in Italia, lo vado a sostituire con una federazione di piccoli-stati, egoisti e litigiosi’

Niente di tutto questo. Voglio parlarvi, come giustamente dovrebbere essere, della creazione di una federazione mondiale, che andrebbe a sostituire il ‘nulla’ ovvero della creazione di un organismo, di uno stato e di un governo mondiali, invece della completa assenza odierna di una rappresentanza democratica degna di questo nome.

Quale sarebbero i benefici derivanti dalla suddetta creazione? Innumerevoli.
Da circa 30.000 anni esiste sul pianeta terra, una sola specie vivente con una buona dote di intelligenza. Alcuni la chiamano “Homo-sapiens-sapiens” altri, i più, “specie umana”.Ogni essere umano deve disporre in conseguenza di una “cittadinanza mondiale”. Ciascuno deve avere il diritto di essere accolto in qualsiasi luogo, anche diverso da quello di nascita, e deve poter disporre di:

  • una serie di beni universali: aria, acqua, prodotti alimentari, casa, istruzione, lavoro, cure sanitarie, credito, cultura, informazione ecc. ecc.
  • una serie di libertà: religione, espressione, associazione ecc. ecc.

Reciprocamente ogni essere umano ha dei doveri nei confronti degli altri esseri umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi e del pianeta. Deve creare le condizioni per cui ogni essere vivente goda dell’accesso a tutte le conoscenza fino ad ora accumulate.

Attualmente esistono alcuni strumenti internazionali, come la “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”, che hanno abbozzato dei principi che dovrebbero valere in ogni stato e territorio, ma, o sono puramente teorici senza applicazione alcuna oppure mancano di norme relative, ad  esempio, ai diritti delle generazioni future. Tutte queste dichiarazioni sono ignorate oppure zoppe.

Serve quindi costituire un “esecutivo democratico planetario”, composto da:

  • parlamento
  • governo
  • sistema giudiziario
  • sistema finanziario

con la missione di realizzare uno ‘Stato’ mondiale. Serve anche un organismo di controllo che dovrà ostacolare la creazione di monopoli, soprattutto in merito a tutti i beni comuni.

Sento un coro levarsi … Utopia, utopia…. Giusto, oggi verrebbe da dire così, ma sarete sicuramente in sintonia con me, se vi ricordassi che è proprio questo che stiamo facendo con la costruzione della ‘Europa’, degli ‘Stati Uniti d’Europa’?

 

La strada europea è ancora lunga da percorre, anzi vediamo oggi che si cerca di uscire da una crisi devastante, che, per un verso, ne ha rallentato la marcia. Bisogna, proprio per questo essere consapevoli che ogni ostacolo deve essere uno stimolo per velocizzare il raggiungimento di ciò che era stato definito : unità europea.

Pensare ad un analogo percorso mondiale può anche fare sorridere (o piangere:-)), tuttavia concepire una strategia che possa portare a gestire in modo ragionevole il proprio futuro è possibile. Personalmente vedo la cosa alquanto stimolante. Invito tutti a farci un pensierino ed a esporre il cartello ‘lavori in corso’.

 

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Immaginazione al potere http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/immaginazione-al-potere/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/immaginazione-al-potere/#comments Sat, 09 Jun 2012 08:19:13 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=413 ↓ Read the rest of this entry...]]> Chi potrà in futuro governare il mondo? Quale sarà la nuova superpotenza che lo guiderà (sottometterà)? Si parla di un nuovo ordine mondiale, ma chi indirizzerà le nuove richieste planetarie? Sappiamo che la Storia tende a ripetersi, ma sappiamo anche che ha molta più immaginazione di qualsiasi romanziere.

Gli Stati Uniti resteranno forse ancora per molto tempo la prima potenza militare, tecnologica, finanziaria, politica e culturale del pianeta, ma quasi sicuramente inizieranno a regredire, almeno in valori relativi, e come in passato i fiamminghi, i veneziani, i genovesi, gli inglesi, hanno sostituito chi c’era prima di loro, anche gli americani saranno sostituiti da un un nuovo ‘cuore’ pulsante.

Oggi, nè l’ONU, nè il G8, nè il G20 sembrano in grado di diventare il soggetto garante del governo del mondo. Nessun paese e nessuna alleanza avrà i mezzi per farlo, perchè dovrebbe avere le capacità di gestire ed eventualmente reagire a qualsiasi minaccia che pesasse sull’umanità. Nessuno sarà in grado di affrontare i problemi sistemici del mondo.

L’arroganza dei mercati, le crisi devastanti, i disordini ecologici e tecnologici, la proliferazioni delle armi, l’economia criminale, ecco cosa c’è sul tappeto.

Lo scenario è particolarmente complicato, ma se volessimo immaginare cosa succederà su scala planetaria, possiamo fare riferiemento a ciò che si è conosciuto su scala nazionale agli inizi del XX secolo. La situazione è molto simile. Anche allora si stavano verificando profondi cambiamenti in ogni campo dell’umano vivere.

Due ideologie, ambedue totalitarie, come sempre hanno fatto, sembrano affacciarsi sulla scena, quella “localista” e quella “religiosa”. La prima, arroccata nei propri territori, avrà l’ambizione di governare il mondo con la forza, anche militare, la seconda, avrà gli stessi obbiettivi, ma li perseguirà con la propaganda e la dottrina, inserendosi nell’ideologia attualmente imperante: la democrazia.

Apparentemente nulla sembra annunciare che tali ideologie possano in breve tempo evolvere fino ad arrivare ad un controllo mondiale. Oggi, con Obama, sembrerebbe che gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di modificare l’attuale situazione. Essi dominano i mercati globali e all’occorrenza sono i ‘gendarmi del mondo’. L’Europa e le nuove potenze Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa, Nigeria, sono troppo prese dai loro problemi interni. Il solo pensare ad uno scenario globale di potenza li mette in crisi.

Tutto fermo, ed allora? Ma no, qualcosa si muove. C’è indubbiamente una difficoltà relativa ‘al pensare’ ed una relativa all’agire. Occorre creare nuove immagini, possibilmente nitide, dei nuovi scenari mondiali e poi prendere delle decisioni coerenti e sagge. Certo, non si tratta di riformare uno stato, non si tratta di prendere la ‘bastiglia’, non c’è da rimpiazzare un sovrano, non ci sono ministeri o palazzi da occupare e dittatori da rimuovere. Non si può pensare ad un governo mondiale secondo i canoni tradizionali, occorre pensare diversamente, occorre appunto porre la ‘immaginazione al potere’.

Serve orientare le organizzazioni oggi esistenti verso un comportamento idealmente consono con gli ideali cui si deve tendere. L’ONU va riformato e andrebbe posto al di sopra di tutti gli altri Enti esistenti, dalla Banca Mondiale al FMI, dall’UNESCO alla FAO e chi più ne ne metta. Dovrebbe esistere un testo generale che affermi la centralità di tutta l’umanità e la solidarietà come valore supremo della specie umana. Dobbiamo incamminarci sulla strada giusta. Prima o poi i risultati saranno tangibili.

 

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Mentire per tradire http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/bellone/principi-devono-osservare-la-fede/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/bellone/principi-devono-osservare-la-fede/#comments Fri, 08 Jun 2012 15:10:55 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=393 ↓ Read the rest of this entry...]]> Si chiedeva Machiavelli come i prìncipi potessero mantenere la parola data, essere modelli di onestà e lealtà. <<… a un prìncipe non è necessario avere in fatto le soprascritte qualità, ma è ben necessario parere di averle.>>, così rispondeva.

E’ il dilemma dell’apparenza e della realtà; ad un politico non conviene essere sempre il contrario di ‘uomo buono’, di un ‘tipo a posto’, direbbe Oscar Wilde, sarebbe troppo semplice! Occorre esserlo quando conviene, perchè a un prìncipe <<non partirsi del bene potendo, ma sapere entrare nel male, necessitato>>. Non meraviglia se il politico diventa “gran simulatore” e subito dopo un “dissimulatore”. La politica è liberata da qualsiasi ipoteca moralistica ed il tradimento è legittimato al punto che “pensare fuori dal tradimento” equivale a pensare fuori dalla politica.

Come noi italiani abbiamo sperimentato recentemente, è sfumato persino l’elusivo confine tra il tradire nell’interesse del partito e fare lo stesso per motivi egoistici. Tradire è più che mentire o spergiurare, ma il tradimento affascina le menti deboli perchè ha un sua logica. Non si parla forse alcune volte di “arte dell’inganno”?

L’autore de “il principe” diceva anche che , <<… colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare>> ed allora qual è il destino degli onesti?

Recita il Vangelo di Giovanni (13,21-22) <<In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà>>. Lo disse Gesù ai discepoli e loro preoccupati: <<Signore, chi è?>> sottointeso: il traditore. Risposta: <<E’ colui al quale io darò il boccone dopo averlo intinto>>. cioè Giuda Iscariota. Ma come in qualsiasi “giallo” che si rispetti, qual è stato il movente di Giuda? Ma certo, sono stati quei ‘trenta denari’ che i sacerdoti del tempio gli avevano promesso come prezzo del tradimento. Supponiamo per un momento che egli avesse scoperto improvvisamente la vocazione di ‘uomo d’ordine’ e volesse collaborare con le istituzioni. Fu ripagato per un lavoro ben fatto, anche se Giuda, pentendosi, restituì i denari ai sacerdoti. Solo chi accetta di stare dalla parte di Gesù può considerarlo un traditore, che merita una condanna, magari con una attenuante generica per aver restituito il malloppo, non fosse che per esigenze di copione.

La sua vicenda tragica, senza assoluzione nè condanna pubblica, può rappresentare una metafora per i politici che oggi siedono in Parlamento. Sorpresi con le mani nel sacco ‘di monete’, prima si scandalizzano perchè qualcuno li ha controllati e poi, schifati, annunciano la loro innocenza, perchè sanno che non verranno mai giudicati, ne è la riprova il continuo ricorso alla legge sull’immunità parlamentare. Ogni volta minacciano di ritirarsi dando le dimissioni. Una messa in scena di ‘suicidio politico’ che loro per primi non faranno mai. Questo comportamento è di chi vuol far solo credere che sarebbero disposti a ritornare ad essere cittadini comuni, ma in realtà sono solo atteggiamenti d’attesa che la burrasca si calmi, per poi riprendere le posizioni abbandonate e continuare imperterriti a comportarsi secondo i canoni del Machiavelli.

Ecco quali sono oggi i prìncipi: la maggior parte dei parlamentari italiani eletti con il porcellum.

Ma sì, ….. dai che li spazziamo via una volta per tutte.

 

 

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Il sogno di Galileo http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/giorello/il-sogno-di-galileo/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/giorello/il-sogno-di-galileo/#comments Thu, 07 Jun 2012 07:38:25 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=369 ↓ Read the rest of this entry...]]> Galileo aveva ipotizzato nel ‘Dialogo sopra i due massimi sistemi’ un’idea rivoluzionaria per quel tempo: i cittadini si sarebbero dovuti riconoscere in base alle loro ‘competenze’ senza barriere religiose, di razza e di genere. La ‘comunità scientifica’ era di là da venire (comparirà solo nell’Ottocento), ma già si stavano buttando le basi per il futuro, che con mille impedimenti, avrebbero costituito lo scheletro del sentire scientifico e del vivere moderno.

Il problema era ed è la formazione degli ‘esperti’, di coloro cioè che, nella specialità da loro scelta, eccellono per competenza. Ciò riporta all’educazione ed all’insegnamento che nella scuola e nell’università formano i giovani. Esistono però anche le ragioni per una sana ‘divulgazione’ della conoscenza che i ‘media’ solitamente adottano per rivolgersi alle persone adulte, che hanno ormai oltrepassato l’età scolare e che, pur inconsapevolmente, chiedono di essere tenuti aggiornati.

Troppo spesso, però, riscontriamo nella divulgazione dei ‘media’ una piatta sottomissione ai voleri dettati, come sosteneva John Milton, dalla ‘tirannide papale’ e della chiesa cattolica, con procedimenti simili a quelli in uso al tempo di Galileo, che rispondono ad una cieco uso del potere. Una eccessiva insistenza sugli aspetti scandalistici dell’impresa tecnico-scientifica, dimenticando la paziente fatica dei ricercatori che rendono quegli ‘scandali’ possibili. La sensazione è che gli interventi vengano eseguiti solo per il piacere di mettere dei paletti, di limitare il campo d’azione e, quindi, per controllare. La scienza è per definizione insofferente a qualsiasi forza che la costringa in confini precostituiti, pur non sottraendosi alla critica ed alla contestazione. Questa regola è già presente nel suo DNA, ma se esistessero ostacoli sul proprio cammino, ha anche il compito di eliminarli. Cosa c’è di meglio per qualsiasi creazione dello spirito umano di venire criticata, contestata o revisionata? Ciò è sinonimo di vita interiore, ma, lascirsi morire a casa propria perchè non si è assolutamente sicuri che non ci sia qualche pericolo in agguato per la strada, è di per sè una condanna ad un perpetuo stato di non azione, che non può essere accettato, soprattutto anche perchè sarebbe il principale scopo di chi ‘mette i bastoni tra le ruote’.

Quando esiste una entità sociale creata dagli uomini, incontrollabile, che ostacola sul nascere ogni tentativo divulgativo, perchè cozza con la propria egoistica visione del mondo, allora l’impresa tecnico-scientifica risulta quasi espropriata della sua essenza.

Bisogna lavorare instancabilmente per contrastare questo disegno della ‘nuova contro-riforma’. Molte persone oggi sono ‘specialisti’ troppo ‘ignoranti’ per consegnare il futuro della specie umana nelle mani di sedicenti scienziati ‘credenti’, che fanno il gioco delle gerarchie cattoliche, come quel tal professore a capo del CNR, costretto a dimettersi e venuto agli onori della cronaca quanche tempo fa, per prese di posizione demenziali. Aveva equiparato la tragedia vissuta dalle popolazioni per un terremoto (non l’ultimo in Emilia-Romagna, ma quello in Giappone di qualche mese fa appunto) ad un castigo divino.

Dobbiamo liberarci dell’ingombrante presenza degli eredi che hanno condannato Galileo.  ‘Al rogo’ … ‘Al rogo’:-)

Quando la chiesa cattolica sarà un ectoplasma, allora Galileo, dal profondo di una dei gironi infernali in cui è stato relegato, eseguirà con noi, uomini del ‘libero pensiero scientifico’, più e più ‘salti di gioia’ gridando:<< chi non salta … è, è>>

 

 

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