ShabangShabang » La Storia recente http://shabang.xoom.it/wordpress Il bauletto virtuale Mon, 06 May 2013 09:00:41 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.1 Il benessere del consumatore http://shabang.xoom.it/wordpress/tutto/il-benessere-del-consumatore/ http://shabang.xoom.it/wordpress/tutto/il-benessere-del-consumatore/#comments Thu, 11 Oct 2012 07:59:03 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=648 ↓ Read the rest of this entry...]]> L’evoluzione paternalistica del neoliberismo, passata quasi inosservata nel dibattito pubblico, ha portato a diffondere la concezione che il ‘libero mercato’ deve essere guidato dal cosiddetto “benessere del consumatore”. Una sorta di panacea di tutti i mali, secondo la quale è il consumatore, che segnala l’utilità di un nuovo prodotto mediante l’esibizione della sua volontà di acquisto, ma è l’impresa che decide di produrlo ed il consumatore ha solo un ruolo passivo e subalterno.

Con l’introduzione sul mercato delle varie famiglie dell”iPod, per esempio, è avvenuto proprio questo. E’ stata creata ad arte la domanda, attraverso operazioni di marketing con l’utilizzo di una martellante pubblicità. I consumatori hanno risposto prontamente dimostrando il loro interesse con prenotazioni inverosimili. A questo punto l’impresa ha messo in produzione il prodotto e si è presentata, bada ben bada ben, alla data da lei scelta, per fornire il prodotto ai ‘fedeli’ consumatori che l’avevano prenotato per primi e poi, solo in un secondo tempo, per renderli disponibili a tutti gli altri’, che nel frattempo si erano aggregati per non apparire diversi. Tutti comunque da considerare consumatori felici e contenti.

Affinchè tutto questo funzioni però serve un mercato ‘puro’, senza intervento dello stato. L’impresa deve essere l’unico oggetto abilitato ad operare sul mercato e deve diventare l’unica fonte della creazione dei prodotti. Questa è la triste conclusione del neoliberismo sfrenato.

Esistono però le ‘esternalità’ che gravano sulla testa dei neoliberisti inconsapevoli per ragione o interesse. Possono essere sia positive che negative, naturalmente sono queste ultime ad avere una certa importanza e di queste facciamo subito un esempio: i danni provocati all’ambiente dall’inquinamento. L’impresa è portata a massimizzare la sua efficienza dal momento che non considera o considera solo in parte questi costi.

Se emetto in atmosfera i fumi di scarico di una azienda che produce fertilizzanti, provoco l’inquinamento dell’aria che tutti respirano.  L’impresa potrebbe controllare questi scarichi riducendo o eliminando addirittura l’impatto negativo sull’ambiente, ma ciò le costerebbe denaro e siccome non trae beneficio dal puro fatto di avere “l’aria pura”, non è per niente incentivata  allo stanziamento dei soldi relativi. Si potrà obiettare che per processi innovativi è difficile prevederne l’impatto ambientale. Ogni novità implica dei rischi, comprese quelli dovuti alle esternalità negative.

La teoria economica poi stenta ad accettare le generale tendenza umana a ritiene che alcune cose non possano avere un prezzo. Mi riferisco soprattutto alla sfera morale degli individui. Gli economisti non possono argomentare ad esempio in termini di priorità morali rispetto al mercato. Se poniamo loro certe domande non sono in grado di rispondere. Ad esempio: una giovane donna può chiedere il sussidio di disoccupazione se abbandonasse la vita di prostituta? E’ giusto che il soccorso alpino utilizzi mezzi costosi (elicotteri, ecc. ) per salvare la vita di uno sfortunato scalatore? No, non solo non saprebbero rispondere, ma siamo noi, comuni mortali, a non volere che gli economisti possano occuparsi di queste questioni, loro sono sotto coperta e lì devono stare.

Figuriamoci poi se essi fossero neoliberisti.

L’influenza di queste idee danno credito a valori deleteri per la società. E’ convinzione diffusa che la diseguaglianza tra i cittadini non conti, purchè tutti se la passino ragionevolmente bene. Se mangio bene tutti i giorni ed ho la casa ben riscaldata, perchè dovrebbe importarmi dell’individuo che passa i suoi fine settimana sullo yacht di famiglia. In fondo egli non mi toglie il ‘tepore’ di casa mia.

Questo modo di pensare trascura un aspetto fondamentale però: le disparità di ricchezza producono disparità di potere e generano fenomeni di concentrazione che a lungo andare danneggiano gli altri individui, fino a privarli delle libertà fondamentali, restringendo gli spazi di scelta.

Forse la vera soluzione al problema è, perchè no, lo stato centralizzato, guidato da un pugno di persone, scelte tra quelle con un passato limpido e cristallino, con alte capacità intellettuali, con un elevato spirito di altriusmo ed abnegazione, che si rendano disponibili al controllo di organi eletti dai cittadini posti al di sopra delle parti.

Pura illusione? Vedremo …..

 

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Puro rumore http://shabang.xoom.it/wordpress/cultura-classica/storia-recente/il-rumore/ http://shabang.xoom.it/wordpress/cultura-classica/storia-recente/il-rumore/#comments Fri, 03 Aug 2012 08:17:50 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=593 ↓ Read the rest of this entry...]]> Quando nel 1948 Claude E. Shannon pubblicò la sua “Teoria matematica della comunicazione” nessun poteva immaginare quali e quante ripercussioni positive avrebbe avuto negli anni a venire. Lo studio di Shannon riguardava la capacità di “inviare velocemente, economicamente ed efficacemente messaggi da un posto ad un altro”. Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, la comunicazione, ridotta da particolari dispositivi hardware ad un treno di messaggi, viene inviata da una sorgente ad un destinatario su un mezzo trasmissivo (cavo, etere, ecc.) che introduce “rumore”, cioè un’entità che cerca di corromperla. Ne consegue che questo “rumore”va limitato, altrimenti la comunicazione stessa diventa inaccettabile ed il canale trasmissivo scelto per il trasporto verrà abbandonato perché non affidabile.

Gli ingegneri delle comunicazioni, dagli anni ’50 fino ai giorni nostri, hanno dimostrato con i fatti che, l’applicazione della Teoria di Shannon alla pratica, ha portato enormi benefici nella vita di tutti i giorni, basti pensare per esempio alle email che vengono scambiate ogni giorno da un capo all’altro del mondo tramite internet, alle comunicazioni vocali mobili (telefonia cellulare) ed ai CD/DVD multimediali per l’intrattenimento e lo svago.

L’informazione è il contenuto della comunicazione e, se il destinatario la giudicasse insoddisfacente dal punto di vista ingegneristico, andrebbe migliorata od al limite interrotta. Faccio un esempio che credo tutti abbiano potuto sperimentare. Quando un utente telefonico parla con un altro utente e durante la conversazione la maggior parte delle parole delle frasi pronunciate diventano irriconoscibili, l’utente è portato ad interrompe la comunicazione ed a riprovare. Al successivo tentativo solitamente le cose si sistemano, gli ingegneri hanno lavorato molto bene e hanno implementato molto bene la teoria.

Ma veniamo al punto dolente, l’informazione viene trasportata in modo corretto, il destinatario riceve esattamente ciò che la sorgente ha trasmesso, ma la ritiene in parte o totalmente falsa, gli ingegneri hanno fatto il loro dovere, ma il risultato è pessimo. In altre parole se consideriamo due messaggi, uno pieno di significati e l’altro un puro “non sense” per la Teoria di Shannon i due messaggi sono perfettamente equivalenti. Il “rumore ingegneristico” è sotto controllo, ma il “rumore puro” dovuto alla mancanza di “significato” è al massimo.  Ma c’è di più. Aumentando la quantità di informazione prodotta, non sempre si ha un aumento anche del suo “significato”, anzi molti  sono convinti che le due cose siano inversamente proporzionali.

  • Se una sorgente trasmette troppo e senza” valore aggiunto”, continuare a “sintonizzarsi” su questo messaggio non è anche un forte condizionamento psicologico?
  • Non è forse questo l’anticamera del controllo della mente?
  • Quando i modelli vincenti prospettati sono la frequenza troppo alta, la ridondanza e la risonanza non vuol dire forse che il “rumore” è inaccettabile?
  • Non è forse vero che oggi la maggior parte delle sorgenti di comunicazione è come se trasmettesse “rumore puro” al 100%?
  • Non è forse vero che stanno aumentando le persone che voglio sentirsi “libere”?

Un’ossessiva campagna pubblicitaria, i commenti a più voci di una gara calcistica, i consigli degli “esperti” che tramutano in oro tutto ciò che toccano, sono i segnali caratteristici di una comunicazione funzionante, ma sono anche le caratteristiche della scarsità o, addirittura, della mancanza di informazione.

Stabilire un contatto con una sorgente di “rumore puro” oggi è molto semplice, basta navigare in internet, non per colpa della sua struttura, che è rimasta aperta proprio come fu pensata qualche decennio fa dai suoi progettisti, ma di un suo utilizzo becero e rivoltante, capace solamente di lucrare sulle disgrazie altri.

Internet mette in comunicazione tra di loro reti individuali (o locali) con l’utilizzo di “porte” e di “router” che dirigono e smistano l’enorme mole di messaggi che si instaurano tra tutte le sorgenti ed i loro destinatari. A parte il coordinamento per la definizione dei domini (DNS), non esiste nessun tipo di controllo che possa impedire ad una rete locale ubicata a Toronto di “parlare” con una ubicata a Madrid.

Se poi si analizzano i documenti ufficiali della comunità internet, i cosiddetti RFC, si scopre ad esempio che nel RFC 1958 si recita

<< In searching for Internet architectural principles, we must remember that technical change is continuous in the information technology industry. The Internet reflects this. Over the 25 years since the ARPANET started, various measures of the size of the Internet have increased by factors between 1000 (backbone speed) and 1000000 (number of hosts). In this environment, some architectural principles inevitably change. Principles that seemed inviolable a few years ago are deprecated today. Principles that seem sacred today will be deprecated tomorrow. The principle of constant change is perhaps the only principle of the Internet that should survive indefinitely.>>

ed inoltre

<<A good analogy for the development of the Internet is that of constantly renewing the individual streets and buildings of a city, rather than razing the city and rebuilding it. The architectural principles therefore aim to provide a framework for creating cooperation and standards, as a small “spanning set” of rules that generates a large, varied and evolving space of technology. >>

un vero elogio della libertà e della sua volontà di sopravvivenza.

 

 

 

 


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La decrescita è anche un bene http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/la-de-materializzazione-delleconomia/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/la-de-materializzazione-delleconomia/#comments Thu, 26 Jul 2012 12:24:11 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=560 ↓ Read the rest of this entry...]]> Sembra un controsenso, ma pensate per un momento, se il vero motore dello sviluppo della società dei prossimi anni fosse la “decrescita”.

Siamo stati abituati a credere agli economisti, che ci hanno sempre detto che l’aumento del benessere economico avviene perchè c’è la crescita e via ad elaborare piani per lo sviluppo. Ma oggi assistiamo da una parte ad una stasi generalizzata senza crescita del reddito pro-capite e dall’altra ad un impoverimento delle risorse del pianeta, che secondo alcuni esperti, ci porta a ritenere che il pianeta in cui viviamo è in sofferenza.

Ora, siccome ogni individuo tende a raggiungere un proprio standard qualitativo che gli permetta di vivere “felice” e questa “felicità” nella maggior parte dei casi è sinonimo di qualità dei servizi offerti al cittadino da parte dello stato, quando questa “felicità” viene intaccata ovvero i servizi calano o vengono soppressi, nasce nel cittadino una rivolta, che giustifica prese di posizioni estreme e lo rende per nulla disposto a retrocedere anche di un solo millimetro dalla propria posizione.

Voglio dire, ad esempio, che nessuno dovrebbe perdere il lavoro, ma nel caso succedesse, dovrebbe essere stabilito un livello contrattuale/retributivo di solidarietà che intervenga per togliere a chi ha di più per dare a chi è rimasto senza. La realtà è molto diversa. La tendenza è che, chi un lavoro ce l’ha e guadagna bene, guadagnerà sempre di più e chi il lavoro non ce l’ha, non solo non lo trova,ma non lo cerca più.

Forse questo è il momento buono per effettuare una inversione di tendenza e di sperimentare un modello di sviluppo diverso, in cui l’arretramento individuale globale, sia riparatore al danno fin qui prodotto.

Per esempio, perchè ogni sei mesi dovremmo cambiare il cellulare/smart-phone, se funziona in modo impeccabile? Perchè dobbiamo dare retta al marketing “strategico” delle aziende produttrici che martellano in tal senso? Ciò vuol dire produrre per consumare le risorse e nulla più.

La verità è che non se ne può più di ritenere che l’ultimo modello di smart-phone o l’ultimo modello di orologio possano fare raggiungere la felicità.

Gli “schiavi” a questo punto avranno subito da obbiettare che queste sono panzane, ma di loro non vogliamo parlare. Invece voglio farvi degli esempi concreti per spiegare in cosa dovrebbe oggi credere un individuo proiettato verso un futuro miglior, libero, solidale che rispetta il mondo in cui viviamo.

Pensiamo al panino consumato al bar durante la pausa-pranzo. Dopo averlo mangiato, se non bastasse a soddisfare la fame del momento, ne servirebbe un altro, che andrebbe prodotto. Ciò per gli economisti significa la impossibilità di dissociare l’azione del consumo dalla nuova azione di produzione. In altre parole uno stesso panino non può essere consumato da due individui differenti.

Facciamo adesso il caso di un altro prodotto, quello di un film registrato su DVD e distribuito da una videoteca per essere noleggiato. In questo caso il primo individuo che noleggia il film lo vede e lo restituisce e dà la possibilità ad un secondo individuo di usufruirne e così via per il terzo ed il quarto. Il prodotto può essere utilizzato al limite infinite volte escludendone una successiva produzione (vi ricordate il panino?).

Ora poniamo i due prodotti oggetto della nostra osservazione su un tavolo del nostro salotto. Il panino ed il DVD uno vicino all’altro. Cosa possiamo notare guardandoli con occhio “critico”, che l’uomo oggi non vive solo per mangiare, ma vuole impegnare anche il proprio tempo libero per raggiungere la felicità, ma mentre il panino si “esaurisce” subito, il film su DVD continua a svolgere la sua attività per farci trascorrere ore liete, anche per il fatto che possiamo condividerne i contenuti.

Se osserviamo la cosa dal punto di vista della sostenibilità ambientale, la produzione di DVD andrebbe incrementata mentre quella dei panini andrebbe drasticamente ridotta.

La cosa sembra un controsenso, ma non lo è. Perchè? Perchè ce lo dice una formula “magica”, che spiega la variazione nel tempo delle sostanze inquinanti. Questa grandezza dipende dal prodotto di tre fattori:

  • la popolazione
  • il PIL pro-capite
  • la quantità di inquinanti per unità di PIL prodotta

Quindi l’inquinamento si riduce diminuendo il numero degli abitanti del pianeta, riducendo il PIL in ogni nazione oppure agendo sulle modalità produttive riducendo le sostanze inquinanti.

La popolazione è in decrescita da qualche anno, lo vediamo soprattutto nei paesi occidentali industrializzati, ma anche nel resto del mondo gli stati si stanno organizzando in tal senso. Ecco allora che bisogna ridurre la crescita (il PIL) e migliorare allo stesso tempo la produzione dei prodotti.

 

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Le banche d’affari http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/le-banche-daffari/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/le-banche-daffari/#comments Thu, 26 Jul 2012 08:30:27 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=554 ↓ Read the rest of this entry...]]> Tecnicamente parlando, fin dall’ottocento, la banca tradizionale nasce per raccogliere denaro e per prestarlo a chi lo chiede. Su queste operazioni di intermediazione costruisce il proprio guadagno. Oggi, l’attività maggiore di una banca continua ad essere il credito, ma, per avere margini di guadagno sempre maggiori, è avvenuta una mutazione genetica e la banca ha subito una profonda trasformazione, oltre a prestare denaro, quindi ad operare come intermediatore finanziario, la banca tende ad essere fornitore di “servizi” quali:

  • collocazione in borsa di società;
  • emissione di obbligazioni;
  • trading sui mercati;
  • ecc.

C’è stata una profonda evoluzione, fino a far ritenere non necessari i famosi “sportelli” bancari distribuiti sul territorio. Sono nate così banche con una sola sede, magari solo nei piani alti di un grattacielo, che si occupano esclusivamente di operazioni di alta finanza e non di raccolta di depositi. Queste sono le cosidette “banche d’affari”. In Italia, mediobanca è la maggiore, nel mondo ce ne sono a decine.

Questo modo di essere sul mercato, ha contaminato la maggior parte delle banche tradizionali, le maggiori delle quali, oggi, si collocano a metà strada di questa mutazione, cioè, continuano a rastrellare soldi sul territorio e ad elargire, ad esempio, credito alle imprese, ma cercano di aumentare la loro redditività facendo trading spericolato con i soldi dei clienti ed attuando operazioni “fuori bilancio” con la creazioni di società parallele. Ecco allora che i bilanci delle banche maggiori evidenziano altissimi profitti, ma non vengono mostrati i rischi connessi.

Cosa è avvenuto in pratica, che negli ultimi anni i banchieri si sono dimenticati della prima regola che governa il mercato della finanza e che dice: “tutto ciò che rende di più è anche più rischioso”. O meglio, non è che se ne sono dimenticati, hanno fatto “credere” alla propria clientela che questa regola non fosse più vera e hanno cavalcato l’entusiasmo del capitalista che legge solamente i profitti, che dice al mondo intero: <<….hai visto come sono bravo ….. e ricco?>>, nascondendo e mentendo sull’esistenza del rovescio della medaglia.

Bisogna uscire presto da questa situazione.

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“Ogni click del nostro mouse … http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/ogni-click-del-nostro-mouse/ http://shabang.xoom.it/wordpress/pensiero-intransigente/ogni-click-del-nostro-mouse/#comments Tue, 24 Jul 2012 08:04:02 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=547 ↓ Read the rest of this entry...]]> …può essere venduto come una merce qualsiasi”. Questa è la sorprendente scoperta di chi ha voluto studiare a fondo la rete delle reti: internet. L’incubo di un “Grande Fratello” che osserva e cataloga  ogni nostra azione è una realtà. Non solo, ma questi dati vengono venduti dai principali player mondiali di internet, google, yahoo, microsoft, apple, facebook ecc., al miglior offerente.Le informazioni che vengono raccolte su di noi si tramutano in denaro e sono molti quelli interessati a conoscere i nostri gusti e le nostre abitudini. Un esempio su tutti. Se cerchiamo una parola come “depressione” sul maggiore “motore di ricerca”, google, e poi scegliamo ad esempio il sito di un dizionario on line per conoscere il significato della parola, ebbene sul nostro computer vengono installati decine e decine di “cookies” che saranno letti in modo automatico da altri siti per inviarci pubblicità su prodotti antidepressivi.

E’ un circolo vizioso, io navigo, qualcuno registra dove vado e vende questa informazione, qualcun’altro la compera, sa le mie abitudine ed agisce secondo il proprio interesse per cercare di guadagnarci.

Facciamo un altro esempio e prendiamo il sito di “you tube” che archivia sui propri server internet milioni di filmati di ogni genere e di ogni qualità. Se sono amante degli animali e ogni giorno seguo i video amatoriali sui cani, dopo qualche tempo qualcuno viene a conoscenza di questo mio interesse e può invirmi a fini commerciali pubblicità sui cibi per i cani.

Insomma quello che all’inizio era un mezzo anonimo in cui tutti potevano liberamente circolare, ora è diventato il principale mezzo per raccogliere i nostri dati personali e, cosa ancora più insopportabile, lucrandoci sopra.

Se questa è la realtà che ci aspetta per il futuro, è abbastanza facile, per chi ha a cuore la libertà di  informazione e la democrazia, vedere in questo “media” segnali poco incoraggianti. A dimostrazione ulteriore che stiamo andando in una direzione sbagliata e lo stiamo facendo viaggiando a folle andatura, sono le recenti ammissioni di molti addetti ai lavori di aziende informatiche legate ad internet. Ci sono progetti in corso per sviluppare software sempre più sofisticati, tali da consentire al consumatore-internauta scelte “mirate” secondo i suoi gusti dedotti dalle sue frequentazioni sui siti. Vuol dire per esempio che se un sito di “indagini di mercato” sulle preferenze di voto in campagna elettorale, come ce ne sono tanti in tutti i paesi del mondo, potrebbe presentare scelte diverse per ogni utente che si presenti a votare.

Che dire poi di “facebook”, oggi il maggior controllore delle nostre frequentazioni pubbliche. I servizi che, questo sito mette a disposizione, vengono usati da schiere di giovani in tutte le nazioni ed in tutti i continenti. A parole dicono che “l’azienda tiene in modo particolare alla privicy dei propri utenti” e che le informazioni vengono “gelosamente” salvaguardate, ma chi può credere a simili parole? Solo degli schiavi sprovveduti, mentre le menti libere si chiedono:

  • “Dove e quali sono le garanzie che tutelano gli utenti?”
  • “Perché gli organi di controllo, ove esistono, non intervengono?”
  • “Come ci si può difendere da questo attacco concentrico operato contro noi?”
  • “E’ corretto pensare che esiste una volontà politica sovranazionale che vorrebbe incanalare il consenso dell’opinione pubblica?”
  • “Esiste ancora una democrazìa su internet?”

Inoltre credo sia inaccettabile che:

- attratti dai sorrisi accattivanti delle homepage dei principali player di internet, poi si scopre che ci siano persone pronte a tutto con il coltello tra i denti:

- ci sia sempre qualcuno disposto a scendere a compromessi nel caso in cui sia messa in gioco la libertà individuale;

Cosa ne pensate di tutto ciò?

 

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La vergogna si manifesta con la “somatostatina” http://shabang.xoom.it/wordpress/cultura-classica/storia-recente/la-vergogna-si-chiama-somatostatina/ http://shabang.xoom.it/wordpress/cultura-classica/storia-recente/la-vergogna-si-chiama-somatostatina/#comments Tue, 17 Jul 2012 08:55:09 +0000 shabang http://shabang.xoom.it/wordpress/?p=531 ↓ Read the rest of this entry...]]> Quando il prof. Silvio Garattini nel 1998 definì un’assurdità mettere a disposizione di un malato di cancro un farmaco, la somatostatina, di cui doveva essere ancora provata l’efficacia, questa notizia passò inosservata, e non solo, quando illustri premi Nobel come Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, ribadirono a più riprese che la scienza non aveva ancora dimostrato l’efficacia della somastatina per la guarigione dal cancro, invece l’Italiota medio volle credere subito ‘al miracolo’ del Prof. Di Bella. Perchè chiederete. La risposta è semplice. Il popolo italiano e fascista “dentro” nel sangue. E’ bastato, come se ce ne fosse stato bisogno, che dei giornalisti prezzolati di destra (fascisti) prendessero in mano la situazione e si scagliassero contro l’allora ministro Bindi, reo di non volere aiutare i “poveri malati”. Chiesero a gran voce addirittura una legge che fosse basata sul nulla assoluto, visto il parere degli scienziati.

Gli sfortunati malati che, sbattuti di qua e di là per qualche mese, avevano sperato fino all’ultimo che la ‘cura’ prospettata dal Di Bella potesse essere efficace, vanno solo compresi e giustificati e non c’è niente a loro di recriminare.  Chi nei loro panni non lo avrebbe fatto? Ma proprio per questo, quando una notizia ha una rilevanza enorme dal punto di vista sociale, dovrebbe esistere a monte, all’origine, un autocontrollo dell’informazione, per cui i giornali e la televisione, prima di iniziare il martellante tam tam mediatico, dovrebbe andarci con ‘i piedi di piombo’, sentendo almeno tutte le campane e nel caso i toni si fossero alzati oltre misura, avrebbe dovuto mediare.

Dopo molti anni, ripensando a quei momenti ed al fatto che anch’io avrei potuto essere tra la schiera dei ‘presi per i fondelli’, è salita prepotentemente in me la voglia di chiedere conto a quelle persone che si sono rese responsabili di una tale degradante situazione, se hanno una pur minima morale civica.

La cosa ancora più spaventevole è che gli italioti,credenti, fragili e creduloni, pur con qualche dissenso, in un primo momento caddero nella trappola tesa da queste forze politiche oscurantiste, che sono salite su questa vicenda in modo ignobilmente per loro tornaconto personale.

Per fortuna che poi la società civile ha ripreso in mano la situazione e ha fatto in modo che la ragione prendesse il sopravvento.

Rimane pur sempre anche oggi il rammarico, che la nostra società non è ancora immune dal virus di certa politica ottusa e becera. Certo che la somatostatina rimane anche oggi il sogno per “tanti coglioni”, come si evince dal loro sito: http://www.metododibella.org/it/mdb/chiSiamo.do.

Chi sono? Sempre loro! Vergogna!

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