Come mai la storia dimostra che agli italiani ha sempre importo assai poco della libertà, fino ad avervi più volte rinunciato senza eccessive preoccupazioni?

Questa domanda potrebbe sembrare fuori luogo agli occhi di un superficiale visitatore straniero. A detta di molti di loro infatti l’Italia appare come uno dei Paesi dove la libertà abbonda, anzi straripa. Molti costruiscono una casa dove è proibito, molti saltano i semafori perchè si annoiano ad aspettare il ‘verde’, molti non pagano le tasse, dicono: “i soldi meglio tenerseli”, molti gettano i rifiuti sulla strada, sulle spiagge, nei boschi, insomma dove capita. Il tutto rimanendo impuniti. Non sono queste altrettanti manifestazioni di libertà? Una libertà talmente sconfinata e come tale sconosciuta alla maggior parte degli stranieri.

La verità è che il concetto di libertà, anzi la stessa parola <<libertà>>, può avere molteplici espressioni. Si è cercato infinite volte nel corso dei secoli di dargli una definizione appropriata.

C’è un elemento comune a tutte queste definizione, lo stesso che si trova nella canzone ‘La libertà‘ cantata da Giorgio Gaber su parole di Sandro Luporini: “la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”. Il punto di contatto in questo caso sta con ciò che ha scritto Antonio Gramsci in ‘Passato e presente‘ sulla cattiva qualità dell’individualismo italiano.

Questo individualismo è proprio tale? Non partecipare attivamente alla vita collettiva [...] significa forse non essere <<partigiani>>, non appartenere cioè a nessun gruppo costituito? [...] Niente affatto. Significa che al partito politico o al sindacato [...] si preferiscono forme organizzative di altro tipo, anche di tipo malavitoso, e precisamente : le camorre, le mafie, le cricche, le confraternite, le sette, le corporazioni. L’interesse privato che fogocita tutto.

Maurizio Viroli, in un recente saggio, scrive che esistono due tipi di libertà: ‘quella dei servi e quella dei cittadini’. La libertà del servo o del suddito consiste nel non essere mai ostacolato nel perseguimento dei propri fini.

La libertà del cittadino consiste invece nel non essere sottoposti al potere arbitrario o enorme di un uomo o di alcuni uomini.

Recentemente in Italia si è affermato un potere enorme e, solo per il fatto che questo potere esista, rende gli italiani servi.

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