Chi ha raggiunto l’età della ragione e basa la propria esistenza, oltre che su fattori intellettuali ed ambientali, soprattutto su valori morali, possiamo definirlo persona ‘intransigente’.

Saggezza, rigore ed abnegazione per la giusta causa, coerenza, fermezza e serietà nelle decisioni, mancanza di ambizioni personali ed
autodisciplina ne sono le caratteristiche.

C’è di più naturalmente.L’intransigenza è nemica del fanatismo e dell’intolleranza. Si tratta quindi di giudicare gli eventi “alle mani” più che “alli occhi”, per dirla come Machiavelli, e ciò si ottiene con saggezza e con conoscenza specifica e ravvicinata delle cose e dei fatti. Toccando con mano più che guardando da lontano.

Oltre che di saggezza, l’intransigenza ha bisogno di passioni, con le quali le persone prendono sul serio la voce della propria coscienza morale, per condurla sui binari della consapevolezza “senza se e senza ma”.

Accorre in aiuto dell’intransigenza una passione tenace: lo sdegno, inteso come profondo senso di repulsione per l’ingiustizia. Diverso dalla compassione e dal dolore per l’immeritata sfortuna degli altri; diverso anche dall’invidia, che è dolore per un bene che solo gli altri hanno; lo sdegno è, in senso stretto, l’ira dei buoni: l’ira per giusti motivi, l’ira nei confronti delle persone contro le quali è giusto provare ira. Lo sdegno è l’ira guidata dalla ragione e come tale può, anzi deve, vivere anche nell’animo della persona mite. In taluni casi lo sdegno nasce e cresce alimentato dal furore elaborato e meditato razionalmente e si traduce in una matura consapevolezza e in serenità interiore e di servizio.

Lo sdegno impone di operare anche quando le speranze di vincere sono esigue o nulle, quando bisogna agire nell’indifferenza dei più, e quando il lottare espone a pericoli certi.

Lo sdegno è l’arma senza la quale non vi è lotta che duri ostinata, senza la quale, vittoriosi, ci si infiacchisce, e, vinti, si cede. E’ la virtù dei precursori, degli anticipatori e ne può trascinare la ragione, sempre attenta a mostrarci i pericoli. Si badi, non è soltanto la passione dei momenti straordinari, ma deve ispirare l’agire dei cittadini nella vita ordinaria, ogni volta che viene violato un principio di libertà e di giustizia. Lo sdegno dovrebbe essere la risposta normale dei cittadini maturi.

L’idea che la persona intransigente debba essere necessariamente intollerante, altezzosa e dogmatica è un pigro pregiudizio utile ad evitare le fatiche della fermezza.

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