Quando nel 1948 Claude E. Shannon pubblicò la sua “Teoria matematica della comunicazione” nessun poteva immaginare quali e quante ripercussioni positive avrebbe avuto negli anni a venire. Lo studio di Shannon riguardava la capacità di “inviare velocemente, economicamente ed efficacemente messaggi da un posto ad un altro”. Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, la comunicazione, ridotta da particolari dispositivi hardware ad un treno di messaggi, viene inviata da una sorgente ad un destinatario su un mezzo trasmissivo (cavo, etere, ecc.) che introduce “rumore”, cioè un’entità che cerca di corromperla. Ne consegue che questo “rumore”va limitato, altrimenti la comunicazione stessa diventa inaccettabile ed il canale trasmissivo scelto per il trasporto verrà abbandonato perché non affidabile.

Gli ingegneri delle comunicazioni, dagli anni ’50 fino ai giorni nostri, hanno dimostrato con i fatti che, l’applicazione della Teoria di Shannon alla pratica, ha portato enormi benefici nella vita di tutti i giorni, basti pensare per esempio alle email che vengono scambiate ogni giorno da un capo all’altro del mondo tramite internet, alle comunicazioni vocali mobili (telefonia cellulare) ed ai CD/DVD multimediali per l’intrattenimento e lo svago.

L’informazione è il contenuto della comunicazione e, se il destinatario la giudicasse insoddisfacente dal punto di vista ingegneristico, andrebbe migliorata od al limite interrotta. Faccio un esempio che credo tutti abbiano potuto sperimentare. Quando un utente telefonico parla con un altro utente e durante la conversazione la maggior parte delle parole delle frasi pronunciate diventano irriconoscibili, l’utente è portato ad interrompe la comunicazione ed a riprovare. Al successivo tentativo solitamente le cose si sistemano, gli ingegneri hanno lavorato molto bene e hanno implementato molto bene la teoria.

Ma veniamo al punto dolente, l’informazione viene trasportata in modo corretto, il destinatario riceve esattamente ciò che la sorgente ha trasmesso, ma la ritiene in parte o totalmente falsa, gli ingegneri hanno fatto il loro dovere, ma il risultato è pessimo. In altre parole se consideriamo due messaggi, uno pieno di significati e l’altro un puro “non sense” per la Teoria di Shannon i due messaggi sono perfettamente equivalenti. Il “rumore ingegneristico” è sotto controllo, ma il “rumore puro” dovuto alla mancanza di “significato” è al massimo.  Ma c’è di più. Aumentando la quantità di informazione prodotta, non sempre si ha un aumento anche del suo “significato”, anzi molti  sono convinti che le due cose siano inversamente proporzionali.

  • Se una sorgente trasmette troppo e senza” valore aggiunto”, continuare a “sintonizzarsi” su questo messaggio non è anche un forte condizionamento psicologico?
  • Non è forse questo l’anticamera del controllo della mente?
  • Quando i modelli vincenti prospettati sono la frequenza troppo alta, la ridondanza e la risonanza non vuol dire forse che il “rumore” è inaccettabile?
  • Non è forse vero che oggi la maggior parte delle sorgenti di comunicazione è come se trasmettesse “rumore puro” al 100%?
  • Non è forse vero che stanno aumentando le persone che voglio sentirsi “libere”?

Un’ossessiva campagna pubblicitaria, i commenti a più voci di una gara calcistica, i consigli degli “esperti” che tramutano in oro tutto ciò che toccano, sono i segnali caratteristici di una comunicazione funzionante, ma sono anche le caratteristiche della scarsità o, addirittura, della mancanza di informazione.

Stabilire un contatto con una sorgente di “rumore puro” oggi è molto semplice, basta navigare in internet, non per colpa della sua struttura, che è rimasta aperta proprio come fu pensata qualche decennio fa dai suoi progettisti, ma di un suo utilizzo becero e rivoltante, capace solamente di lucrare sulle disgrazie altri.

Internet mette in comunicazione tra di loro reti individuali (o locali) con l’utilizzo di “porte” e di “router” che dirigono e smistano l’enorme mole di messaggi che si instaurano tra tutte le sorgenti ed i loro destinatari. A parte il coordinamento per la definizione dei domini (DNS), non esiste nessun tipo di controllo che possa impedire ad una rete locale ubicata a Toronto di “parlare” con una ubicata a Madrid.

Se poi si analizzano i documenti ufficiali della comunità internet, i cosiddetti RFC, si scopre ad esempio che nel RFC 1958 si recita

<< In searching for Internet architectural principles, we must remember that technical change is continuous in the information technology industry. The Internet reflects this. Over the 25 years since the ARPANET started, various measures of the size of the Internet have increased by factors between 1000 (backbone speed) and 1000000 (number of hosts). In this environment, some architectural principles inevitably change. Principles that seemed inviolable a few years ago are deprecated today. Principles that seem sacred today will be deprecated tomorrow. The principle of constant change is perhaps the only principle of the Internet that should survive indefinitely.>>

ed inoltre

<<A good analogy for the development of the Internet is that of constantly renewing the individual streets and buildings of a city, rather than razing the city and rebuilding it. The architectural principles therefore aim to provide a framework for creating cooperation and standards, as a small “spanning set” of rules that generates a large, varied and evolving space of technology. >>

un vero elogio della libertà e della sua volontà di sopravvivenza.

 

 

 

 


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